Entrare nella casa dell’amore

L’intimità va oltre la paura. Coloro che hanno sperimentato l’intimità a cui Gesù ci invita, sanno che non devono più preoccuparsi del fatto di arrivare troppo vicini o di diventare troppo lontani. Quando dice: «Sono io; non abbiate paura», Gesù rivela un nuovo spazio in cui a noi è dato di muoverci liberamente senza paura. Questo spazio intimo non è una sottile linea di confine tra la vicinanza e la lontananza, ma un ampio campo di movimento in cui la questione dell’essere vicini o dell’essere lontani non è più la questione principale. Quando san Giovanni dice che la paura scompare ad opera dell’amore perfetto, egli parla di un amore che viene da Dio, un amore divino. Non parla di affetto umano, di compatibilità psicologica, di mutua attrazione, di profondi sentimenti interpersonali. Tutte queste cose hanno il loro valore e la loro bellezza, ma l’amore di cui parla san Giovanni abbraccia e trascende tutti i sentimenti, le emozioni e le passioni. L’amore perfetto che toglie ogni paura è l’amore divino al quale noi siamo invitati prendere parte. La casa, il luogo intimo, il luogo della vera appartenenza, non è quindi un luogo fatto da mano d’uomo. È modellato da Dio per noi: Dio è venuto a piantare la sua tenda tra noi, ci invita nel suo luogo e prepara per noi una dimora nella sua stessa casa.

Nell’Antico e nel Nuovo Testamento vengono spesso usate espressioni che indicano la ‘casa’. I salmi sono pieni di espressioni che dicono il desiderio di abitare nella casa di Dio, di trovare rifugio sotto le ali di Dio e di trovare protezione nel tempio santo di Dio; essi esaltano il luogo sacro di Dio, la meravigliosa tenda di Dio, il saldo rifugio di Dio. Possiamo anche dire che «abitare nella casa di Dio» sintetizza tutte le aspirazioni espresse in queste preghiere ispirate. È estremamente significativo, quindi, il fatto che san Giovanni descriva Gesù come la Parola di Dio che è venuta a piantare la propria tenda in mezzo a noi (Gv 1,14). L’apostolo ci dice non solo che Gesù lo invita insieme al fratello Andrea ad andare ad abitare nella sua casa (Gv 1,38-39), ma mostra anche come Gesù a poco a poco riveli che lui è il nuovo tempio (Gv 22,19) e il nuovo rifugio (Mt 11,26): tutto questo viene espresso pienamente nel discorso addio, nel quale Gesù presenta se stesso come la dimora: «Rimanete in me ed io in voi» (Gv 15,4).

Gesù, nel quale dimora la pienezza della divinità, è diventato la nostra casa. Ponendo la sua dimora in noi, ci permette di porre la nostra dimora in lui. Entrando nell’intimità più profonda del nostro essere, egli ci offre la possibilità di entrare nella sua intimità con Dio. Scegliendo noi come sua dimora preferita, egli ci invita a scegliere lui come nostra dimora preferita. È questo, il mistero dell’Incarnazione.

 

UNA PROPOSTA PER LA PREGHIERA

Rimani in silenzio per qualche minuto e raccogliti interiormente chiedendo a Dio la grazia del silenzio interiore. Quindi leggi lentamente il brano tratto dal Vangelo secondo Giovanni e lascia che ogni parola del Signore echeggi nel tuo cuore.

1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. 9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. (Gv 15,1-11)

Dopo una breve pausa di silenzio, con le parole del Salmo 84 manifestiamo al Signore tutto il nostro desiderio di lui, della sua casa di pace e di amore.

SALMO 84

2 Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
3 L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
4 Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
5 Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
6 Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
7 Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia
l’ammanta di benedizioni.
8 Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.

PREGHIERA CONCLUSIVA

O Padre, che ci doni di dimorare in Cristo come i tralci nella vera vite, donaci il tuo Spirito, perché amandoci gli uni agli altri di sincero amore, diventiamo primizie di umanità nuova e portiamo frutti di santità e di pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.